SE L'ALLERGIA DISTURBA I NOSTRI AMICI PET
Consigliato da Federico Coccia
Da tempo stiamo assistendo ad un aumento esponenziale dei casi allergie tra gli animali. Una crescita che è iniziata attorno agli anni ’90 in concomitanza con un’analoga impennata di casi negli uomini.
Ad oggi, stando agli ultimi dati, un cane su quattro e un gatto su dieci soffrono di allergia. Le cause? Molteplici, ma pare che al primo posto ci sia l’eccessiva pulizia degli ambienti in cui gli animali domestici vivono. Incredibile, vero? Eppure, le reazioni allergiche si manifestano proprio come una risposta del loro apparato immunitario verso sostanze innocue, anziché contro agenti patogeni esterni.
Per capire meglio come agire e come prendersi cura dei nostri amici in caso di sospetta allergia chiediamo come sempre consiglio al nostro Doc, il veterinario Federico Coccia.
Quali sono le cause principali di allergie negli animali da compagnia?
“Sono ovviamente molteplici: si va da quelle alimentari, da contatto, da esposizioni a sostanze chimiche come ad esempio i farmaci a quelle causate da parassiti”.
Come riconoscere che il nostro animale ne soffre?
“Se nell’uomo ci sono diverse manifestazioni, negli animali è soprattutto attraverso reazioni sulla cute che l’allergia si palesa. Si potrebbero presentare
ponfi, eritemi e pustole localizzate e/o diffuse, arrossamenti accompagnati da un forte prurito. La pelle potrebbe presentare “scaglie” e emanare un cattivo odore. A volte, si può essere in presenza di vomito e diarrea”.
Come ci si deve comportare se si sospetta di essere in presenza di un allergia?
“La prima cosa da fare è naturalmente rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, che attraverso una visita accurata e degli esami specifici individuerà la causa. A quel punto si potrà agire. Prima di tutto semplicemente allontanando, eliminando l’origine del fastidio se necessario anche con l’aiuto di lavaggi della pelle. Se ad esempio si tratta di un’allergia di origine alimentare si potrà ricorrere ad un cibo dietetico, ipoallergenico, monoproteico con dieta ad esclusione, ed eventualmente un ciclo terapeutico con integratori e vitamine. A discrezione del veterinario, l’ausilio anche di una terapia farmacologica mirata”.