Il modo corretto di applicare l’antiparassitario varia a seconda del prodotto scelto.
Ecco i consigli del Dr. Gianluca Gemo per una corretta applicazione su cani e gatti.
Le pipette sono da applicare tra le scapole del cane e del gatto, per ridurre la possibilità che l’animale si lecchi nelle zone dove è presente l’antiparassitario. Il modo ideale di procedere prevede di scostare il pelo e permettere il contatto diretto con la pelle. Grazie al movimento dell’animale, l’azione del prodotto si espanderà a tutto il soggetto.
Utilizzare il collare è invece molto semplice: basta agganciarlo e assicurarsi che sia stabile al collo del proprio animale. Infine, gli spray sono ottimi per i cuccioli e per infestazioni particolarmente aggressivi: per le specifiche modalità di applicazione, è bene fare riferimento a quanto riportato sulla confezione o nel bugiardino illustrativo.
In che periodo va applicato l’antiparassitario?
È bene proteggere i propri pet per tutto l’anno, specie quelli che vivono in appartamento: il riscaldamento di casa rischia infatti di sviluppare e far sopravvivere larve di parassiti.
Il consiglio migliore, sebbene i prodotti con principi attivi chimici abbiano un effetto molto rapido, è quello di prevenire invece di curare: l’applicazione preventiva, prima dell’iniizo della primavera, dell’antiparassitario aiuta l’animale ad adattarsi al principio che avrà effetto completo durante la bella stagione. Questo ci aiuterà anche a valutare alternative in tempo utile se il prodotto scelto non è quello che fa al caso del nostro pet.
Attenzione, come sempre, alle indicazioni legate all’età riportate sulla confezione: alcuni prodotti potrebbero non essere indicati per esemplari in gravidanza o cuccioli.
Di cosa bisogna tenere conto quando si utilizza un antiparassitario?
Sebbene le alternative naturali siano non solo efficaci ma meno dannose per i pet e per l’uomo, bisogna tener conto del fatto che in situazioni dove il grado di infestazione è alto, è consigliabile affidarsi a un prodotto chimico, soprattutto nel gatto.
In questi casi, infatti, è più semplice intervenire su un cane attraverso bagni ripetuti, mentre l’antiparassitario ci aiuta con i felini. In qualsiasi caso, comunque, non ci si deve dimenticare di pulire le zone dove l’animale vive.
Inoltre, precisiamo che un animale alimentato adeguatamente è meno predisposto a sviluppare parassiti. Gli alimenti commerciali sono soliti attirare insetti attraverso le esalazioni che l’animale emette: prediligere prodotti genuini e naturali, garantendo agli amici pet una corretta alimentazione, favorisce un sistema immunitario forte e che solo raramente potrà presentare infestazioni difficili da risolvere.
Di cosa, invece, non bisogna mai dimenticarsi?
- Mai applicare un prodotto non rivolto alla sua specie ad un altro animale.
- Tenere a mente che la tossicità dei prodotti chimici è molto variabile: essi possono provocare irritazione cutanea, lesioni erosivo-crostose nei punti di applicazione, grattamento, vomito e/o diarrea, sintomi neurologici e in casi gravi la morte. Per questo sottolineiamo che l’uso degli antiparassitari deve sempre avvenire rispettando le raccomandazioni dei foglietti illustrativi.
- Una volta applicato il prodotto occorre evitare che altri animali conviventi possano la zona trattata dell’animale coinvolto. Quando avviene, ciò può causare ipersalivazione, vomito, ma anche convulsioni potenzialmente fatali nel gatto.
- Anche i bambini, in questo senso, dovrebbero non avere contatti con il soggetto trattato per le 12-24 ore successiva all’applicazione;
- In presenza di gravi infestazioni, come spesso accade con le pulci, non eccedere con l’applicazione del prodotto: aumentare il dosaggio non debellerà il problema più velocemente.
- In caso di infestazione di pulci, è utile ricordare che gli adulti presenti nel mantello degli animali sono solitamente il 5% della popolazione. È probabile che ci siano infatti una grande quantità di parassiti in stadi immaturi presenti nell’ambiente. Un utile approccio in questo caso prevede: l’applicazione di prodotti che abbiano azione contro adulti e che inibiscono la schiusa delle uova e lo sviluppo larvale, unito ad un trattamento ambientale.
- Un altro consiglio utile è quello di valutare il trattamento degli altri animali che vivono a contatto con il soggetto infestato.
- Ogni antiparassitario ha uno specifico tempo di azione, sempre riportato nelle confezioni: salvo prescrizione medico-veterinaria che dica il contrario, bisogna sempre rispettare gli intervalli di applicazione.
- La maggior parte dei prodotti antiparassitari applicati sulla superficie cutanea, come spray o spot-on, si distribuiscono sulla superficie della pelle attraverso il film lipidico che fisiologicamente la ricopre; per questo è utile non lavare l’animale per 5/6 giorni prima e dopo la loro applicazione. Questo consente di non ripetere il trattamento dopo ogni bagno di pulizia.
- Soprattutto all’estero, dove esiste il pericolo di infezioni da leshmania e idrofilaria tramite pappataci, è bene ricordare che questi parassiti sono attivi all’alba e al crepuscolo, oltre a non amare il vento e ad agire solo a livello del terreno. Un consiglio in tal senso è di tenere i pet in un ambiente negli orari più sensibili, facendoli dormire, se possibile, in posizione soprelevata. Inoltre, può essere utile spruzzare prima dell’uscita prodotti naturali a base di olii essenziali repellenti.
La scelta dell’antiparassitario, chimico o naturale che sia, deve comunque sempre tener conto di molte variabili: per questo è sempre consigliabile rivolgersi al veterinario di fiducia o in un Negozio Specializzato per scegliere il prodotto più indicato per specie, età, area geografica ed eventuali condizioni di salute.